Giornata Mondiale dell’Udito: adeguata formazione tra le sei raccomandazioni dell’OMS

La nuova guida dell’OMS per la musica negli eventi live Consulcesi lancia il corso per medici e operatori sanitari per la comunicazione con persone affette da deficit uditivi

Garantire un’adeguata formazione e informazione del personale tra le sei raccomandazioni necessarie per contrastare l’emergenza ‘sordità’ che vede oltre un miliardo di giovani in tutto il mondo a rischio di perdita d’udito. La notizia è stata lanciata dall’OMS in occasione della Giornata mondiale dell’udito del 3 marzo

Dopo due anni di emergenza sanitaria, infatti, tornano quasi ovunque gli eventi a piena capienza in club, discoteche e sale da concerto, ma spesso le misure minime per prevenire disturbi dell’udito non sono garantite. Per questo, l’OMS ha pubblicato il Global standard for safe listening venues and events in occasione della VII Giornata Mondiale, la nuova guida con sei punti chiave per agire in tempo. Oltre alla formazione del personale dei locali, altre raccomandazioni sono: sonoro medio massimo di 100 decibel; monitoraggio in tempo reale e registrazione dei livelli sonori mediante apparecchiature calibrate; ottimizzazione dell’acustica del locale e dei sistemi audio; la messa a disposizione del pubblico della protezione personale dell’udito, comprese le istruzioni per l’uso e l’accesso alle zone silenziose per consentire alle persone di riposare le orecchie e ridurre il rischio di danni all’udito. 

Raccogliendo l’appello dell’OMS, Consulcesi lancia il corso “In reciproco ascolto. Interagire con il paziente sordo in situazione normale e di emergenza”, in collaborazione con Emergenza Sordi APS per formare ed informare adeguatamente pediatri, medici di base, infermieri e tutti i camici bianchi responsabili della salute dei cittadini.  

Il corso, partendo dal riconoscimento della persona sorda sulla base di comportamenti fisici e psicologici, in particolar modo nelle situazioni di emergenza, approfondirà poi aspetti comunicativi e relazionali al fine di fornire ai partecipanti strumenti per riconoscere, gestire e comunicare al meglio in situazioni di emergenza e non, che vedano coinvolte persone affette da questa disabilità.

La perdita di udito è un problema che riguarda un crescente numero di persone in tutto il mondo. Secondo il rapporto 2021 dell’OMS sono oltre 430 milioni quelle che ne sono già affette e si stima una crescita entro il 2050 tale da raggiungere quasi i 700 milioni.

“In Italia circa il 12% della popolazione è affetta da problemi di udito più o meno gravi, di cui 45mila sorde, e con i numeri destinati ad alzarsi, risulta ancora più importante lavorare per garantire e rafforzare il diritto di pari accessibilità di sordi e udenti, sancito nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Diritto legato in modo imprescindibile al diritto alla cura e che deve tradursi sempre più in ambienti pronti ad accogliere e professionisti abili nella comunicazione soprattutto in situazioni di emergenza e di primo soccorso, per poter garantire a tutti la migliore assistenza possibile”, dichiara il Dott. Luca Rotondi, esperto nella gestione delle emergenze per le persone sorde e Presidente di Emergenza Sordi, Associazione per il Sociale che promuove l’accessibilità ai servizi di emergenza e la cultura del primo soccorso sia verso sordi che udenti.

Consulcesi – Massimo Tortorella

Salute: quasi 1 donna su 2 ha problemi con il sesso. É tempo di “divulvare”: arriva il nuovo corso Consulcesi per formare i camici bianchi

Dal dolore durante i rapporti sessuali, a contrazioni involontarie dolorose dei muscoli intorno alla vagina, fino alla mancanza di desiderio e problemi con l’eccitazione o l’orgasmo. Sono molte le questioni che spesso vengono lasciate irrisolte nella sfera intima: in Italia, tra il 30% e il 50% delle donne presenta problemi sessuali nel corso della vita. Eppure, le diagnosi legate a questi disturbi impegnano molti anni prima di essere effettuate, spesso non lo sono affatto. Tra le cause principali di una non cura della sessualità, ci sono “tabù” e false credenze che ancora circolano tra l’opinione pubblica come tra i professionisti della salute. 

A dirlo, con studi ed esperienza dalla sua, è Violeta Benini, “ostetrica poliedrica” esperta in rieducazione e riabilitazione del pavimento pelvico, nota alla community online come la “Divulvatrice” che insieme a Consulcesi e Massimo Tortorella propone un nuovo corso per formare il personale sanitario sulla sessualità.

Su oltre 6000 donne intervistate da Violeta Benini tra le quasi 200mila persone che la seguono su Instagram “il 31% dichiara di essere stata giudicata negativamente o di aver avuto prestazioni sanitarie limitate quando riferiva di essere ancora ‘vergine’”, racconta la Divulvatrice.

“È preoccupante sapere che molte persone che non hanno avuto esperienze sessuali, si vedono ancora, ingiustamente e senza basi scientifiche, negate visite genitali approfondite. Niente di più scorretto, ma questo è solo uno dei tanti esempi di un’assistenza sanitaria inadeguata legata ad un’appropriata formazione, soprattutto sui genitali femminili”. 

Il corso “Anatomia e sessualità femminile: abbattiamo i tabù” si propone di formare medici, in particolar modo ostetriche e ostetrici, e personale sanitario proprio su questi e sulle disfunzioni sessuali che possono riguardarli, approfondendo cause e conseguenze. 

Le cause? Possono essere molteplici e coinvolgere altre patologie e condizioni. Si va dall’uso di sostanze o farmaci, a squilibri ormonali, interventi ginecologici subiti, esperienze pregresse, lesioni nella zona pelvica, violenza domestica fisica o psicologica, stress, obesità, e una moltitudine di altri fattori.  

“I medici e il personale sanitario devono conoscere le relazioni tra queste diverse patologie e le loro cause per poter essere in grado di assistere le persone e indicare loro la strada più breve verso il benessere fisico e quindi psicologico a questo connesso”. 

“Ma la formazione, così come una maggiore consapevolezza sessuale tra l’opinione pubblica in Italia deve ancora passare attraverso la rottura di tabù e pregiudizi. Nuovo modo di guardare e comunicare problemi legati alla sessualità è necessario e non può che partire da quella che dovrebbe essere la prima linea di difesa quando si tratta di salute. Perché troppo spesso ci dimentichiamo che la cura della sessualità è salute”, conclude la Divulvatrice.

Inizia a rompere il ghiaccio (e false credenze) con la divulgatrice, Consulcesi, attraverso una diretta Instagram lunedì 21 marzo alle ore 14 sul canale https://www.instagram.com/consulcesiclub/?hl=it.  

Si parlerà di cosa significa e come raggiungere una “sessualità consapevole”, di discriminazioni e pregiudizi e come riconoscerli e scavalcarli quando si tratta di salute, genere, sesso e tanto altro.

La Divulvatrice

Violeta Benini si definisce un’ostetrica “poliedrica”, nonché “guru delle coppette mestruali”. Sicuramente un’ostetrica atipica perché, come dice lei, non si occupa di far nascere bambini e non segue le gravidanze, ma è specializzata nella rieducazione e riabilitazione del pavimento pelvico, con maggior interesse per il dolore pelvico e disfunzioni sessuali. Ha inventato metodi ed esercizi mirati per la rieducazione funzionale dei muscoli del perineo e attraverso i suoi canali social dispensa in modo chiaro e diretto consigli per capire e vivere meglio con la propria sessualità. 

Specializzata in Sessualità Consapevole, accoglie i suoi pazienti nei suoi studi di Livorno e Milano, oltre ad avere all’attivo numerosi corsi per professionisti e non, attraverso cui si prende “cura della donna nella sua totalità, dal menarca alla menopausa, aiutandola ad aumentare la consapevolezza di se stessa e a ritrovare il proprio equilibrio”.

Il suo libro “Senza Tabù: il mio corpo (come funziona) il piacere (come si fa)” (Fabbri Editori, 2020) è considerato un manuale “entry level” sulla sessualità adatto a tutti, “dai 18 agli 80 anni”.  Al suo interno, la Divulvatrice sfata miti e rompe tabù: dall’identità di genere alla salute della vulva, tutto ciò che c’è da sapere sul sesso e sul piacere.

Consulcesi 

Azienda impegnata da oltre 20 anni nella formazione ECM e nella offerta ai medici e al personale sanitario di servizi legali e assicurativi. È presente in Italia e in altri quattro Paesi europei e fornisce news e approfondimento su sanità e salute attraverso la sua pubblicazione online Salute Informazione.

Covid: omicron sfugge ai tamponi rapidi, quasi 1 su 2 è un falso negativo

Guido Rasi, direttore scientifico di Consulcesi: “In questo contesto, il ruolo degli operatori sanitari sarà ancora più centrale nella valutazione dei pazienti. Fondamentale tenersi aggiornati”

“Con la variante omicron destinata a diventare predominante, i tamponi antigenici rapidi rischiano di diventare inutili. La nuova versione del virus Sars-CoV-2 sembra in grado di sfuggire con maggior frequenza ai test diagnostici oggi più utilizzati”. A spiegarlo è Guido Rasi, consulente del commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo e direttore scientifico di Consulcesi. Rasi è anche uno dei docenti del corso di formazione professionale Ecm di Sanità In-Formazione per Consulcesi Club intitolato “Un test per tutti. Test di screening diagnostici e il loro funzionamento”. “Ora più che mai è fondamentale che gli operatori sanitari continuino a tenersi aggiornati sull’evoluzione del virus e delle nostre conoscenze sia in campo diagnostico che terapeutico”, sottolinea Rasi. 

Che i tamponi antigenici rapidi siano poco sensibili e quindi poco attendibili nel rilevare la positività alla variante omicron lo ha anche sottolineato la Food and drug administration (Fda). “Dati preliminari indicano che circa il 40 per cento delle persone positive alla variante omicron può risultare negativo ai test rapidi, quasi 1 su 2”, spiega Rasi. Una brutta notizia, questa, che arriva nel pieno della quarta ondata.

Come abbiamo imparato in questi 2 anni di pandemia, la diagnostica e il tracciamento sono ancora ritenuti strumenti fondamentali per contenere la pandemia. La “perdita” di affidabilità dei test antigenici rapidi potrebbe rendere tutto questo più complicato e difficile. “Spero siano presto disponibili test rapidi aggiornati ed attendibili per la omicron, ma nel frattempo è necessario alzare la guardia”, dice Rasi. “In questo contesto, il ruolo degli operatori sanitari sarà ancora più centrale nella valutazione dei pazienti”, aggiunge. “Da parte nostra – fa eco Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi – continueremo ad allargare e ad aggiornare più possibile la nostra offerta formativa. Certi dell’importanza dell’aggiornamento professionale sempre, e in particolar modo in tempi di Covid, continueremo a lavorare a fianco degli operatori sanitari offrendo loro gli strumenti conoscitivi più adeguati per continuare a far fronte a questa emergenza”.

Consulcesi: in aumento sanzioni per operatori sanitari, una guida per orientarsi nel caos normativo

Simona Gori, amministratore delegato di Consulcesi & Partners: “I professionisti sanitari fanno parte di una categoria sovraesposta al controllo disciplinare e questo anche con conseguenze molto serie per la loro carriera. Ecco perché è importante conoscere i pericoli e imparare ad affrontarli tempestivamente”.

Tra decreti legislativi, leggi, norme, codici etici e regolamenti aziendali il lavoro dei medici e degli operatori sanitari in generale è diventata una corsa ad ostacoli. Non a caso, negli ultimi anni, e ancor di più con l’emergenza Covid, si è verificato un vero e proprio boom di procedimenti e sanzioni a carico degli operatori sanitari con conseguenze più o meno gravi sulla loro carriera e, in alcuni casi, anche sulla qualità delle prestazioni che diventano così “eccessivamente prudenti”. Per aiutarli a orientarsi in questo caos normativo e in questa giungla di sanzioni gli esperti Consulcesi & Partners hanno organizzato il webinar intitolato “Conseguenze disciplinari della responsabilità sanitaria”, nell’ambito del quale viene offerta una guida per prevenire e prepararsi ad eventuali contenziosi legali e contestazioni da parte degli ordini professionali di appartenenza. “Ogni giorno l’operatore sanitario si muove in una ragnatela di decreti legislativi, di leggi, di norme, di codici etici e regolamenti aziendali”, dice Simona Gori, amministratore delegato di Consulcesi & Partners di Massimo Tortorella “I professionisti sanitari fanno parte di una categoria sovraesposta al controllo disciplinare – prosegue – e questo anche con conseguenze molto serie per la carriera. Per comprendere l’importanza di questo tema basta pensare ai professionisti sanitari coinvolti in casi di malpractice medica e che sono spesso sottoposti a un vero e proprio fuoco incrociato: dall’apertura delle indagini penali alle richieste risarcitorie che sono molto spesso ingenti, alle domande di rivalsa proposte dalle strutture per cui lavorano per poi arrivare addirittura agli esposti presentati agli ordini di appartenenza”

Essere iscritti all’albo professionale consente ai pazienti di presentare una vera e propria denuncia per violazioni delle norme deontologiche con implicazioni che provocano seri danni professionali. “Le pene si stanno inasprendo – riferisce Gori – anche per l’educazione continua che è obbligatoria in medicina. Un tema molto attuale in vista dell’imminente scadenza del triennio formativo, previsto per il prossimo 31 dicembre, e viste le sanzioni che sono state già annunciate. Tutto questo senza dimenticare le ripercussioni che tutto questo ha sia sulla carriera che sulla partecipazione ai concorsi pubblici”. Nel webinar vengono offerti consigli pratici che in modo semplice e chiaro possono indicano all’operatore sanitario quali strumenti si possono usare per difendersi dal proprio ordine professionale, evitando di incorrere in possibili sanzioni e mantenendo integra la propria carriera professionale. “Oggi l’operatore sanitario deve organizzare una sorta di tutela anticipata della propria professione, suggerisce l’avvocato Marco Croce, partner del network C&P. “Deve immediatamente tutelarsi con l’ente con cui ha il rapporto di lavoro e deve documentare con completezza tutto ciò che accade”, aggiunge. Prevenire è meglio che curare. “E’ bene quindi avere l’abitudine di conservare in maniera diligente, completa, integrale e verificabile le cartelle cliniche e la documentazione sanitaria”, dice Croce. “Deve cioè poter rendere conto di ciò che ha fatto sia alla struttura ordinistica che lavorativa. Se tutto si fa con contemporaneità, con presenza a sé stessi, con dedizione e con diligenza – continua – si entra nell’ottica di procedure standardizzate e validate di comportamento e di atti terapeutici e sanitario che mettono a riparo da successive vicende non gradevoli”.

Infine, la formazione può essere di grandissimo aiuto in caso di contenzioso. “Il professionista della salute che è in grado di dimostrare di avere un curriculum degno del proprio percorso formativo e di esibire un dossier del proprio aggiornamento formativo articolato, ricco, pertinente e soddisfacente, apparirà certamente più autorevole agli occhi di un magistrato o di chi è chiamato a valutare la sua professione”, dice Croce. Concorda con questa posizione Giuseppe Petrella, coordinatore scientifico del provider Sanità Informazione e presidente della Commissione Digitalizzazione e Cybersecurity del Servizio Sanitario Nazionale presso il ministero della Salute. “Quando vengo chiamato a svolgere delle perizie e vedo che il collega non ha fatto un adeguato percorso formativo non sono propenso a dare valutazioni favorevoli del suo operato”, dice. “Un medico che non si aggiorna non può offrire quell’assistenza qualificata che un paziente merita. Aggiornarsi quindi – conclude – è un dovere che permette al medico di onorare il suo giuramento, quello di curare nel miglior modo possibile le persone”.

Telemedicina, sicurezza e blockchain: la sanità del futuro nella “ebook series” di Consulcesi

Nel nuovo piano formativo le sfide della sanità digitale e la protezione di dati e dei sistemi sempre più vulnerabili come conferma il recente attacco hacker alla Regione Lazio

Così come nello sport, in cui l’Italia sta eccellendo alle Olimpiadi, la più grande sfida in ambito sanitario è rappresentata della telemedicina, dalla sua implementazione al suo pieno sviluppo nel Servizio Sanitario Nazionale. E Consulcesi, tra i principali provider di formazione sanitaria, schiera una ‘tripletta’ di ebook per una formazione da numeri uno, per aiutare medici e operatori sanitari a non farsi cogliere impreparati a questa sfida. A partire dal libro scritto da Ciro Galiano con l’introduzione di Francesco Gabbrielli, direttore del Centro Nazionale per la Telemedicina e Giuseppe Petrella, presidente Commissione per l’innovazione e la digitalizzazione dei servizi sanitari del Ministero della Salute dal titolo ‘Telemedicina tra presente e futuro’. Poi, si potrà leggere E- health, il futuro dell’assistenza sanitaria che approfondisce i fattori di criticità che incidono sul lavoro degli operatori sanitari e sul sistema, con un focus specifico dedicato alla Telemedicina. 

In tema di sicurezza, sono tante le sfide e le opportunità offerte dalla tecnologia blockchain, tema del terzo ebook. Il terribile attacco hacker che ha subito la Regione Lazio, definita da Zingaretti ‘atto terroristico’ fa riflettere sul vulnus e le fragilità dei sistemi sanitari in ambito sicurezza.  La lettura di ‘Blockchain sfide e opportunità’ offre una visione chiara della Blockchain e la sua applicazione nell’immediato futuro. In particolare, l’utente apprenderà le nozioni relative a funzionamento, applicabilità e integrazione nel sistema sanitario e farmaceutico. Tema approfondito anche nell’ultimo prodotto editoriale di Consulcesi, il libro, anche in formato ebook e audiolibro ‘Capitale Digitale’ di Massimo Tortorella edito da Paesi Edizioni. I primi 100 partecipanti che completeranno i tre corsi dedicati alla telemedicina riceveranno una copia cartacea del libro del Presidente Consulcesi.

Ma la formazione non finisce qui. Gli audiolibri, i podcast su  Spotify, i corsi in realtà aumentata nei diversi ambiti della sanità e della salute sono solo alcune delle possibilità offerte da Consulcesi sempre con lo scopo di proporre contenuti scientificamente rilevanti, a cura di esperti di alto livello, con la direzione scientifica di Guido Rasi, a cui accedere facilmente grazie al digitale. 

Da Consulcesi il corso Ecm “Imparare dal Covid-19: le conseguenze psicologiche da isolamento e didattica a distanza”

La pandemia ha completamente stravolto il modo di vivere dei giovani, “innescando” conseguenze importanti, sia sul piano psichico individuale che collettivo. L’introduzione della didattica a distanza, infatti, ha modificato non solo il metodo di apprendimento, ma anche il modo di vivere le relazioni sociali. Il lockdown, in molti casi, ha portato ad un allontanamento da persone amate e all’isolamento sociale. Chi è tornato a scuola in presenza perciò, si è trovato a fare i conti con l’angoscia di non saper affrontare un ambiente nuovo, la paura di non essere accettati dal gruppo, ma anche con l’ansia di tornare in un contesto che non si frequenta da almeno 2 anni e al quale ci si è disabituati. A tutto questo poi, si somma la paura di essere contagiati.

Cattiva alimentazione, dispersione scolastica, eccesso di sedentarietà, sono solo alcuni degli “effetti collaterali” della DAD, come spiega Maria Cristina Gori, neurologa psicologa e docente del Corso Ecm realizzato da Consulcesi per pediatri, psicologi e altri operatori sanitari dal titolo “Imparare dal Covid-19: le conseguenze psicologiche da isolamento e didattica a distanza”. 

Il corso si propone di fornire non solo le informazioni scientifiche in merito agli effetti del distanziamento sociale sulle giovani generazioni, sui genitori e sugli insegnanti, ma anche gli strumenti adeguati per comprendere le conseguenze psichiche della deprivazione sociale e quali sono le strategie da adottare per affrontare questo evento, anche a livello didattico. La pandemia, infatti, ha messo in luce le criticità del sistema scolastico, ma anche le opportunità della DAD, come mezzo di apprendimento alternativo, nonostante l’assenza di interazione fisica.

Il corso di Consulcesi è composto da video-lezioni, corredate da materiali didattici di approfondimento e prevede il superamento di un test di verifica. Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di rilevare le modifiche psichiche individuali e collettive dei giovani all’evento traumatico della pandemia, nonché gli strumenti più idonei nella promozione di una educazione efficace.

Come spiega la Gori: “Ogni passaggio di grado scolastico richiede un diverso approccio allo studio e alle nuove materie. Ogni inizio prevede un rischio di imprevedibilità. Se poi le imprevedibilità sono molteplici, il quadro si complica ancora di più. Se l’imprevedibilità non riguarda solo il nuovo ciclo di studi, ma anche le modalità con cui può avvenire la frequenza, tutto si diviene più complesso. Sarò in grado di tollerare tanti stimoli nell’aula? Di tenere i media silenziati? Di tenere la mascherina? Di andare d’accordo con tutti? Di stare nel silenzio o nel chiasso di un’aula per tanto tempo, senza la possibilità di spegnere un interruttore e di allontanarmi? Il mio metodo di studio sarà adeguato ai nuovi ritmi?”.

Ecco quindi, l’importanza di approfondire gli studi relativi alla deprivazione sociale per comprendere meglio il funzionamento della mente in situazioni di incertezza, come la pandemia, e di riconoscere i comportamenti disfunzionali di fronte a eventi imprevisti.

Consulcesi Onlus in Eritrea al fianco dei pazienti nefrologici

In Eritrea, fino a poco tempo fa, non esistevano centri di dialisi e la gente moriva o era costretta ad emigrare in altri Paesi. In Eritrea, si stima che i pazienti nefropatici siano 1 ogni 1000 abitanti e quindi circa tremila pazienti. Oggi invece, grazie agli aiuti di Consulcesi Onlus e all’incessante attività dell’Associazione Medici Volontari, esistono ben tre centri dialisi, con venti posti letto e cinque macchinari per dialisi ad Alta Efficienza

Secondo L’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), le nefropatie, insieme a diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari, sono responsabili del 60% dei decessi nei Paesi sviluppati e dell’80% in quelli in via di sviluppo. In Eritrea, come in gran parte dell’Africa, vi è carenza di nefrologi ed è importante sviluppare la capacità di diagnosi precoce e aumentare la possibilità di curare le patologie renali. Curare le malattie deve essere un diritto per tutti e non solo per chi se lo può “permettere”.

Tra luglio e agosto, infatti, nella missione estiva 2021 dell’Associazione Medici Volontari (As.Me.V) supportata da Consulcesi Onlus, sono state installate tre nuove apparecchiature per la dialisi ad Alta Efficienza, arrivando a cinque il numero delle macchine di ultima generazione. Da oggi quindi, i medici avranno la possibilità di effettuare in modo strutturato terapie dialitiche ad alta efficienza. Sempre grazie al contributo di Consulcesi, il 3 dicembre 2019 è stata effettuata la prima dialisi ad Alta Efficienza su un paziente in Eritrea e la Onlus ha finanziato in passato la costruzione di tre centri dialisi attivi all’Orotta Hospital e al Sembel Hospital, con 8 posti reni l’uno e 30 macchine, ed un terzo centro con 4 posti. 

Un sostegno prezioso, quello di Consulcesi Onlus, che negli anni ha salvato la vita di migliaia di pazienti nefrologici in Eritrea, anche grazie al lavoro di squadra con l’Associazione Medici Volontari Calabria, che dal 2005 è in contatto con il Ministro della salute locale eritreo. Buona parte del merito è da attribuire al nefrologo Roberto Pititto, uno dei fondatori dell’Associazione, che insieme al suo team porta avanti un programma di educazione continua in medicina, che ha permesso a decine di medici e infermieri locali di utilizzare le sofisticate apparecchiature per emodialisi e la manutenzione e riparazione dei reni artificiali.

Consulcesi Onlus è nata dalla volontà di Consulcesi, la più grande realtà medica in Europa, di mettere a disposizione del prossimo le sue competenze. Da sempre, infatti, è al fianco di adulti e bambini che vivono in contesti difficili, dall’Asia all’Africa, senza tralasciare l’Italia, dove la sanità è carente o del tutto assente. Un progetto che continua a portare avanti con dedizione e passione, anche grazie all’impegno personale e alla generosità dei suoi medici, sempre in prima linea in scenari d’emergenza, vicini alle comunità colpite da catastrofi naturali, devastate dalle guerre, costrette a lasciare le proprie terre verso le nostre per guadagnarsi un altro futuro.

I centri di dialisi sono riusciti a trattare centinaia di pazienti cronici dializzati e tantissimi acuti, ormai guariti, ma tanti sono ancora senza cure. 

Test Medicina: piano B per 4 studenti su 5, oltre la metà rinuncia al sogno del camice

Massimo Tortorella, presidente Consulcesi: “C’è un’altra strada, quella del ricorso, che porta all’ammissione alla Facoltà di Medicina”. I termini per la presentazione dei ricorsi scadono il prossimo 28 ottobre

Anni passati a sognare e studiare per un camice bianco e soli 90 minuti per distruggere tutto. È così che 4 aspiranti medici su 5 sono costretti a passare al piano B: scegliere un’altra facoltà e quindi studiare per una professione diversa; frequentare una facoltà affine a Medicina per poi ritentare la fortuna l’anno seguente; fuggire dall’Italia cercando di inseguire il proprio sogno lontani da casa. Sono queste le opzioni rimaste ai 45mila candidati alle facoltà di Medicina che non hanno superato la “lotteria” dei test d’ingresso. Secondo un’indagine condotta da Consulcesi, oltre il 60 per cento dei candidati esclusi si rassegna e si iscrive a una facoltà diversa da quella sognata. Il 20 per cento inizia a studiare con l’obiettivo di riprovare i test l’anno successivo e il 10 per cento va a studiare all’estero. I restanti optano per un anno sabatico o addirittura rinunciano definitivamente alla laurea. “Ma c’è un’altra strada, quella del ricorso, in cui lo studente, non di rado vittima di irregolarità durante la prova, può riuscire a entrare alla Facoltà di Medicina così come ha sognato e lavorato per anni”, suggerisce Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi. Ma questa opzione ha una scadenza, il 28 ottobre. C’è tempo, infatti solo fino a dopodomani per presentare formale ricorso. “Un’impresa su cui il network legale Consulcesi/Numero chiuso ha maturato una lunghissima esperienza, riuscendo a ottenere risultati importanti per molti aspiranti medici che possono oggi definirsi ex-esclusi”, sottolinea Tortorella. È ingiusto che uno studente meritevole venga penalizzato da una prova ‘a crocette’ del tutto non idonea a selezionare i candidati migliori. E non è giusto che in un paese che da anni presenta una grave carenza di operatori sanitaria, migliaia di aspiranti camici bianchi vengano escluso. È per questo che da anni offriamo il nostro supporto legale”, aggiunge. 

Per informazioni è possibile accedere allo Sportello Informativo www.numerochiuso.info/ o chiamare il numero verde 800189091.

Telemedicina, sicurezza e blockchain: la sanità del futuro nella “ebook series” di Consulcesi

Nel nuovo piano formativo le sfide della sanità digitale e la protezione di dati e dei sistemi sempre più vulnerabili come conferma il recente attacco hacker alla Regione Lazio

Così come nello sport, in cui l’Italia sta eccellendo alle Olimpiadi, la più grande sfida in ambito sanitario è rappresentata della telemedicina, dalla sua implementazione al suo pieno sviluppo nel Servizio Sanitario Nazionale. E Consulcesi, tra i principali provider di formazione sanitaria, schiera una ‘tripletta’ di ebook per una formazione da numeri uno, per aiutare medici e operatori sanitari a non farsi cogliere impreparati a questa sfida. A partire dal libro scritto da Ciro Galiano con l’introduzione di Francesco Gabbrielli, direttore del Centro Nazionale per la Telemedicina e Giuseppe Petrella, presidente Commissione per l’innovazione e la digitalizzazione dei servizi sanitari del Ministero della Salute dal titolo ‘Telemedicina tra presente e futuro’. Poi, si potrà leggere E- health, il futuro dell’assistenza sanitaria che approfondisce i fattori di criticità che incidono sul lavoro degli operatori sanitari e sul sistema, con un focus specifico dedicato alla Telemedicina. 

In tema di sicurezza, sono tante le sfide e le opportunità offerte dalla tecnologia blockchain, tema del terzo ebook. Il terribile attacco hacker che ha subito la Regione Lazio, definita da Zingaretti ‘atto terroristico’ fa riflettere sul vulnus e le fragilità dei sistemi sanitari in ambito sicurezza.  La lettura di ‘Blockchain sfide e opportunità’ offre una visione chiara della Blockchain e la sua applicazione nell’immediato futuro. In particolare, l’utente apprenderà le nozioni relative a funzionamento, applicabilità e integrazione nel sistema sanitario e farmaceutico. Tema approfondito anche nell’ultimo prodotto editoriale di Consulcesi, il libro, anche in formato ebook e audiolibro ‘Capitale Digitale’ di Massimo Tortorella edito da Paesi Edizioni. I primi 100 partecipanti che completeranno i tre corsi dedicati alla telemedicina riceveranno una copia cartacea del libro del Presidente Consulcesi.

Ma la formazione non finisce qui. Gli audiolibri, i podcast su  Spotify, i corsi in realtà aumentata nei diversi ambiti della sanità e della salute sono solo alcune delle possibilità offerte da Consulcesi sempre con lo scopo di proporre contenuti scientificamente rilevanti, a cura di esperti di alto livello, con la direzione scientifica di Guido Rasi, a cui accedere facilmente grazie al digitale. 

Ufficio stampa Consulcesi 

380 46 48 501 / 328 48 12 859

Medicina: da Consulcesi il “manuale di sopravvivenza al Test per non cadere nel tranello delle risposte multiple

Il nemico numero uno sono i distrattori. Online il corso interattivo gratuito che spiega agli aspiranti medici come farsi più furbi, non lasciarsi ingannare e come preparare il rush finale 

Manca poco meno di un mese alla “prova della vita” degli oltre 77mila aspiranti medici che il prossimo tre settembre dovranno affrontare le temutissime 60 domande a risposta multipla per entrare alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. Ma spesso una solida preparazione non basta. Quello che serve è anche una strategia precisa da seguire nei 100 minuti della prova. La posta in gioco è alta. Per questo Consulcesi ha lanciato un corso online gratuito dal titolo “Guida di sopravvivenza al test di Medicina 2021“, nell’ambito del quale vengono dati preziosi consigli pratici su come prepararsi alla prova. La Guida è disponibile al sito Numerochiuso.info. 

Il corso si concentra sul rush finale, consigliando i metodi di studio più efficaci per le ultime settimane, i testi a cui affidarsi per il ripasso ma anche come organizzare il tempo senza tralasciare quello per il proprio benessere psico-fisico.  Il manuale di “rapid learning” dispensa  informazioni pratiche e operative per avere più chance di superare il test: dagli argomenti e dai testi su cui concentrarsi negli ultimi giorni di studio all’importanza di svolgere il maggior numero di simulazioni; dalla struttura della prova ai punteggi che vengono assegnati per le risposte giuste, quelle sbagliate o quelle non date; dalla gestione del tempo che si ha a disposizione al metodo da utilizzare per non lasciarsi ingannare da “trappole” e “distrattori”, nemico numero uno dei candidati. Si tratta di quelle risposte che, pur presentando un grado variabile di plausibilità, risultano errate. Saperli riconoscere tanto quando si svolgono le simulazioni, quanto soprattutto nel giorno della prova, è fondamentale per ambire a ottenere il più alto risultato possibile. Imparare a riconoscere i distrattori significa, anzitutto, diventare capaci di analizzare i termini più comuni utilizzati nei quiz e capire, dunque, come cambia il loro significato all’interno di un determinato quesito. I distrattori possono essere suddivisi fondamentalmente in quattro categorie:

1) distrattori banali. Tra le risposte proposte nel quesito, quelle che sono errate in modo palese;

2) distrattori deboli. Tra le risposte proposte nel quesito, quelle che si possono scartare con alcuni semplici ragionamenti;

3) distrattori forti: tra le risposte proposte nel quesito, quelle che hanno una maggiore capacità di “attrarre” su di sé l’attenzione del candidato. In pratica, a differenza di un distrattore debole, un distrattore forte è molto più simile alla risposta corretta. Questo genere di distrattori si può riconoscere, e dunque scartare, cercando “appigli” e “parallelismi” nella lettura complessiva del quesito. Il problema è che, il giorno della prova, ci saranno poche manciate di secondi per soffermarsi su questo tipo di ragionamenti. Per ogni domanda il tempo a disposizione è circa un minuto e mezzo.

4) distrattori fortissimi. Tra le risposte proposte nel quesito, quelle che non si possono scartare utilizzando particolari tecniche o tipologie di ragionamento.

Conoscerne i vari tipi è il primo passo per non cadere nel tranello. Ma nel corso di Consulcesi vengono elencati una serie di trucchi utili e battere le temutissime “risposte a crocette”:

1) Leggere sempre bene il quesito e tutte le opzioni proposte prima di rispondere. 

2) Spesso il quesito impone di scegliere non l’alternativa corretta, ma quella più corretta tra quelle proposte.

3) Attenzione alle negazioni. Quesiti di questo tipo sono, ad esempio: “Determinare quale dei seguenti interi NON è una potenza perfetta”, oppure “Quale di queste affermazioni NON è errata?”. Di fronte a quesiti di questo tipo è facile lasciarsi ingannare. Durante la prova spesso può infatti capitare di essere troppo concentrati nell’individuare l’opzione corretta, al punto da perdere completamente di vista cosa chiede realmente la domanda.

4) Ragionare per esclusione. La maniera più semplice per risolvere i quesiti con i distrattori è iniziare a eliminare quelli forti e avvicinarsi così alla soluzione per esclusione.

5) Calcolo rapido senza calcolatrice. Per effettuare correttamente dei calcoli rapidi, la “chiave” è visualizzare i numeri come una somma oppure una moltiplicazione di numeri più semplici. Ad esempio, moltiplicare per 11 può risultare particolarmente complesso. Se invece optiamo per moltiplicare per 10 e poi aggiungere il numero di partenza, l’operazione sarà molto più immediata da svolgere. Lo stesso vale se dobbiamo moltiplicare per 19: possiamo moltiplicare per 20 e poi sottrarre il numero di partenza. Idem la moltiplicazione per 20: basta sommare due volte il numero di partenza moltiplicato per 10.

6) Terne pitagoriche. Di fondamentale importanza è anche imparare a memoria le terne pitagoriche, vale a dire tre numeri tali che la somma dei quadrati dei due numeri più piccoli è uguale al quadrato del numero maggiore, ragione per cui soddisfano il Teorema di Pitagora. La memorizzazione delle terne pitagoriche può rivelarsi utile nello svolgimento di quiz di geometria o di logica. Ad esempio, se capita di dover risolvere un problema con un triangolo rettangolo, invece di perdere tempo a sviluppare tutto il Teorema di Pitagora, ricorrendo alle terne pitagoriche che si sono memorizzate si può identificare molto più velocemente la risposta corretta.

7) Esercizi di logica. Nel test di ammissione è inevitabile imbattersi in alcuni esercizi di logica in cui al candidato viene chiesto di capire, ad esempio, fra quanto tempo diverse azioni che si svolgono con tempistiche diverse andranno a verificarsi di nuovo nello stesso momento. Esercizi come questo possono essere semplificati attraverso il processo di scomposizione. In pratica, per arrivare al risultato finale, basterà scomporre gli elementi indicati nel quesito in fattori primi. Sempre per ciò che concerne i quesiti di logica, spesso i distrattori sono nascosti in esercizi in cui si parla di persone che comprano oggetti a un prezzo scontato e rispetto ai quali viene chiesto di calcolare il prezzo originale.

8) Cultura generale. Guardare il telegiornale più volte al giorno, leggere i giornali, consultare i siti di news e approfondimenti, ascoltare i giornali radio. E ancora: fare dei cruciverba, perché aiutano a memorizzare nozioni di cultura generale e linguistica, a rispondere in modo puntuale e immagazzinare nuovi vocaboli; controllare se nell’anno in cui si partecipa al test di ammissione cadono particolari anniversari; tenere a mente eventi e manifestazioni con cadenza periodica regolare (ad esempio Expo, Olimpiadi eccetera); guardare film basati su fatti storici o personaggi noti.

Ufficio stampa Consulcesi, Massimo Tortorella

380 46 48 501 / 328 48 12 859